Cristiani oggi, si solamente cristiani.
In questo tempo denso di timori, di paure, di ansie, in questo tempo in cui predomina la sfiducia e la disillusione, riscoprire il messaggio di speranza del Vangelo è una grande gioia che permette di ridare un senso ed uno scopo alla propria vita.
Tornare al Vangelo per riscoprire la buona notizia che Cristo il Salvatore ha portato in questo mondo: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
Nell’amore annunciato dal Vangelo, c’è qualcosa di particolare ed unico per l’uomo, qualcosa che l’uomo non può trovare altrove. L’amore di Dio infatti non è un concetto astratto, l’amore di Dio si è impersonificato nell’esperienza concreta di vita di Gesù Cristo tra gli uomini, nell’esempio di Cristo Gesù.
L’amore di Dio è speranza ed allontana via la paura, l’amore di Dio è vita perché ha vinto la morte , l’amore di Dio è accogliente, è un dono offerto ad ognuno che vuole accettarlo aprendo il suo cuore e la sua mente alla volontà di Dio.
Credere in Dio ed in Cristo Gesù non per seguire una tradizione religiosa, non per appartenere ad istituzione religiosa, ma solo per seguire Cristo, colui che è la Via, la Verità e la Vita.
Semplicemente cristiani per cercare di vivere oggi il messaggio di amore e di speranza del Vangelo, cristiani che camminano insieme come comunità di credenti che ha un'unica guida Cristo Gesù.
L’amore di Cristo è la nostra perla preziosa, la luce che illumina il cammino di ogni giorno, l’amore di Cristo è l’unico compagno di viaggio che rimane e non ci abbandona mai.
Ecco perché ha senso tornare a sentirsi semplicemente cristiani.
Il Vangelo di Cristo è come il gioiello più prezioso del mondo custodito in uno scrigno d’oro, non solo perché è ispirato da Dio, ma anche perché racconta la vita e l’insegnamento di Gesù, il Figlio di Dio. A scuola noi abbiamo studiato la vita di grandi personaggi, come Giulio Cesare o Giuseppe Garibaldi. Il loro genio militare e le loro imprese sono raccontate nei libri di storia. A scuola noi abbiamo letto le opere di grandi scrittori, come Dante Alighieri o Giacomo Leopardi. La bellezza della loro poesia li ha immortalati nel tempo. Eppure i grandi personaggi della storia impallidiscono di fronte a Gesù di Nazaret. La sua venuta in questo mondo ha diviso la storia in due parti: avanti Cristo e dopo Cristo. Il nostro calendario conta gli anni a partire dalla sua venuta su questa terra. Egli è il punto di partenza della storia (e il punto finale). Dante e Garibaldi vengono dopo (in tutti i sensi) di lui. Persino noi quando scriviamo una semplice lettera (oggi una mail) ci ricordiamo della sua venuta, perché dobbiamo calcolare il tempo partendo da lui. La sua venuta ha sconvolto questo mondo, non perché egli abbia vinto delle battaglie contro dei nemici che non ha mai avuto o perché abbia scritto un’opera letteraria, in prosa o in poesia, ma perché nella sua vita ha parlato di Dio agli uomini, ha mostrato l’amore e la misericordia di Dio verso tutti, ha fatto sentire agli uomini (persino ai peggiori peccatori) la vicinanza di Dio. Nell’amore annunciato dal Vangelo, c’è qualcosa di particolare ed unico per l’uomo, qualcosa che l’uomo non può trovare altrove. L’amore di Dio infatti non è un concetto astratto, l’amore di Dio si è impersonificato nell’esperienza concreta di vita di Gesù Cristo tra gli uomini, nell’esempio di Cristo Gesù.
Egli ha tutto e tutto dona a tutti gli uomini che a lui si affidano. A quanti si sentono falliti e sconfitti, o annegati nei propri peccati, Gesù promette salvezza, consolazione e perdono dei peccati. I quattro vangeli raccontano di Gesù Cristo da prospettive teologiche diverse, ma tutti e quattro concordano nel presentare la sua vita e il suo insegnamento come la lieta notizia (“evangelo”) da annunciare a tutti gli uomini della terra. Il grande pensatore Pascal, parlando di Gesù,diceva: “Fuori di lui non c’è che miseria, errori, tenebre, morte e disperazione”. Kafka, al suo amico Gustav Janouch che lo interrogò su Gesù, un giorno disse: “Cristo è un abisso di luce. Bisogna chiudere gli occhi davanti a lui per non precipitare”. Un giorno, dice il vangelo di Giovanni, i capi dei giudei mandarono delle guardie per arrestare Gesù, ma queste tornarono a mani vuote. Quando i capi chiesero il perché non lo avessero arrestato, le guardie risposero: “Nessun uomo parlò mai come quest’uomo” (7,46).
Le parole di Gesù non sono mai banali, né oziose, sterili o insignificanti; le sue sono parole di vita eterna, parole che sono spirito e vita, parole che riempiono i nostri cuori di gioia. Il nostro spirito sussulta ogni volta che le ascolta. A conclusione del discorso sulla montagna, Gesù invita tutti i suoi ascoltatori a costruire la propria vita sulle sue parole, perché sia come la casa edificata sulla roccia che non teme il vento, i torrenti, la pioggia e le tempeste (Matteo 7,24-27).
Egli ha tutto e tutto dona a tutti gli uomini che a lui si affidano. A quanti si sentono falliti e sconfitti, o annegati nei propri peccati, Gesù promette salvezza, consolazione e perdono dei peccati. I quattro vangeli raccontano di Gesù Cristo da prospettive teologiche diverse, ma tutti e quattro concordano nel presentare la sua vita e il suo insegnamento come la lieta notizia (“evangelo”) da annunciare a tutti gli uomini della terra. Il grande pensatore Pascal, parlando di Gesù,diceva: “Fuori di lui non c’è che miseria, errori, tenebre, morte e disperazione”. Kafka, al suo amico Gustav Janouch che lo interrogò su Gesù, un giorno disse: “Cristo è un abisso di luce. Bisogna chiudere gli occhi davanti a lui per non precipitare”. Un giorno, dice il vangelo di Giovanni, i capi dei giudei mandarono delle guardie per arrestare Gesù, ma queste tornarono a mani vuote. Quando i capi chiesero il perché non lo avessero arrestato, le guardie risposero: “Nessun uomo parlò mai come quest’uomo” (7,46). Le parole di Gesù non sono mai banali, né oziose, sterili o insignificanti; le sue sono parole di vita eterna, parole che sono spirito e vita, parole che riempiono i nostri cuori di gioia. Il nostro spirito sussulta ogni volta che le ascolta. A conclusione del discorso sulla montagna, Gesù invita tutti i suoi ascoltatori a costruire la propria vita sulle sue parole, perché sia come la casa edificata sulla roccia che non teme il vento, i torrenti, la pioggia e le tempeste (Matteo 7,24-27).
Il Vangelo di Cristo è un capolavoro non soltanto dal punto di vista letterario, ma perché è un testo unico nel suo genere (il genere “vangelo” non esisteva nel mondo greco-romano). Nel Vangelo si parla di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ma è lo stesso Gesù che ci parla. Per questo esso è alla portata di tutti e, al contempo, al di sopra di tutti. Il suo messaggio è semplice per i semplici e geniale per i geni. È come un immenso oceano che mai si esaurisce. È come il cielo stellato di notte che affascina ogni volta di nuovo. Sono passati più di venti secoli da quando degli angeli hanno dato l’annuncio della nascita di Gesù a dei pastori: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.” (Luca 2,11). Sono passati più di venti secoli da quando degli angeli, al sepolcro vuoto, hanno annunciato alle donne che egli è risorto dai morti. Sono passati più di venti secoli, ma la storia di Gesù non smette di affascinare gli uomini, le donne e i bambini di tutto il mondo.
Paolo Mirabelli
Chi è Gesù Cristo?
La
Sua figura, nel corso dei secoli, ha suscitato innumerevoli dibattiti ma anche
tanta devozione.
Pochissime persone hanno messo in dubbio che Gesù Cristo sia realmente esistito. Viene generalmente accettato che Gesù fu davvero un uomo che camminò su questa terra, in Israele 2000 anni fa, come risulta anche da riscontri di carattere storico.
La Bibbia è la Parola attraverso la quale Dio si è rivelato agli uomini.
La parola bibbia significa Libro. E’ una raccolta di 66 libri, ispirati da Dio formata da 2 parti: Antico e Nuovo Testamento. L’Antico contiene i libri scritti prima della venuta di Cristo. Il Nuovo quelli scritti dopo.Dalla lettura del Vangelo sappiamo che dopo l’ascensione al cielo di Gesù e la discesa dello Spirito Santo, gli apostoli iniziarono a predicare la conversione a Cristo, dando così vita alle prime comunità di discepoli.